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Ovviamente non crediamo ai miti pagani o di altra natura. Ma bisogna tenere in gran conto il significato profondo di alcuni miti. Okeanos è quanto mai significativo. I visitatori della Fontana di trevi a Roma conoscono il mito di Okeanos?

Antonio Pileggi
Presidente di Okeanos

lunedì, novembre 10, 2008

La elezione di Obama e la sua lezione sul cambiamento

4 Novembre 2008.

Gli americani fanno la storia del Pianeta Terra e scelgono il loro 44esimo Presidente in persona di Barack Obama, un Uomo che si è candidato al servizio dell’America e che, per il ruolo che ha l’America in questa fase storica, risulta essere al servizio dell’Umanità.

Con un felice titolo, un giornale, “The morning news”, definisce Obama come un “historymaker “ , uno che fa storia. E’certamente merito dell’Afroamericano Obama e dei suoi sostenitori aver spiegato le motivazioni giuste e il programma politico di una candidatura che è riuscita a realizzare una svolta nel cammino dell’umanità. C’erano e ci sono circostanze sociali ed economiche che richiedevano cambiamenti radicali rispetto al passato. L’altro candidato era MacCain, che rappresentava il partito del Presidente in carica da 8 anni, George Bush. Non era il colore della pelle dei due protagonisti a fare la differenza, ma la bontà del programma politico e la credibilità di chi lo proponeva. Obama è risultato credibile e Il suo programma politico, improntato al cambiamento, ha riscosso la fiducia di gran parte degli Americani, a prescindere dal colore della pelle dei contendenti.

Ci sono momenti in cui gli umani sentono e vedono lo spostamento in avanti dell’orologio della loro storia. Oggi tutti sentiamo che, con la elezione di Obama, il progresso civile ha fatto cadere un altro muro, il muro della discriminazione fra gli esseri umani. Quando cade un muro si progredisce. Giovani e meno giovani che vivono in questi primi anni del terzo millennio sono testimoni, e in America protagonisti, di un importante appuntamento. I giovani possono intravedere un futuro migliore. I meno giovani, che hanno conoscenza delle tragedie consumate dal razzismo, sanno bene che un avvenimento del genere era da considerare inimmaginabile fino a qualche decennio fa. Per fare un solo esempio, si ricordi il sogno di Martin Luter king interrotto con il suo assassinio. Chiunque abbia vissuto e conosciuto il contesto in cui maturò quell’assassinio non poteva non essere pessimista, fino alla vigilia del 4 novembre 2008, di fronte alla possibilità di vedere un Afroamericano alla guida degli USA. Obama e tutti i suoi sostenitori hanno il merito di aver creduto che si poteva, come si è potuto, far diventare realtà il sogno di uno dei tanti martiri caduti per mano del così detto razzismo. Abbattuto definitivamente un tabù, quello delle differenze razziali che non ha mai avuto ragione di esistere, gli americani hanno fatto affidamento sul programma e sulla credibilità di Obama. Il sogno di Martin Luter King si è avverato e in tutto il Pianeta i popoli, senza distinzione di razza, di sesso e di credo religioso possono ora guardare all’America come il luogo in cui si muove in avanti, ancora una volta, il motore della storia del genere umano.

Le modalità di svolgimento dell’elezione, dopo la lunga e faticosa tenzone nelle primarie tra i democratici Obama e Hillary Clinton, hanno fatto registrare il nobile e gentile riconoscimento della sconfitta da parte del candidato repubblicano MacCain, che ha invitato i suoi sostenitori al rispetto del nuovo Presidente, e dimostrano la maturità e il civismo del popolo che si è andato formando nel nuovo mondo.

Antonio Pileggi

Presidente di Okeanos

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