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Ovviamente non crediamo ai miti pagani o di altra natura. Ma bisogna tenere in gran conto il significato profondo di alcuni miti. Okeanos è quanto mai significativo. I visitatori della Fontana di trevi a Roma conoscono il mito di Okeanos?

Antonio Pileggi
Presidente di Okeanos

sabato, dicembre 22, 2007

Dichiarazione di Roma del 20 dicembre 2007 di Francia Spagna e Italia sul Mediterraneo

20 dicembre 2007 Dichiarazione di Roma per il Mediterraneo di Francia, Italia e Spagna “culla di cultura e civiltà” il Mediterraneo deve “riprendere il proprio ruolo di regione di pace, prosperità e tolleranza”. Questo e’ uno dei passaggi dell’incontro del 20 dicembre 2007 a Roma tra Prodi, Sarkozy e Zapatero. Se si considera che il processo di Barcellona del 1995 e’ quasi rimasto lettera morta, l’appuntamento romano del 20 dicembre 2007 tra Francia Spagna e Italia potrebbe costituire un’occasione da tenere presente anche perche’ ci sono impegni e date precisi. Sono impegni che lasciano sperare in una volonta’ politica foriera di buoni risultati. A.P. 21.12.2007 Per il testo dell’accordo scaricato dal sito del Governo italiano: http://www.okeanos.org/Mediterraneo.htm

mercoledì, dicembre 19, 2007

Moratoria per la pena di morte in attesa dell'abolizione?

MORATORIA PER LA PENA DI MORTE IN ATTESA DELL'ABOLIZIONE? 18 dicembre 2007. L’ONU vota per la prima volta la moratoria per la pena di morte. Non e’ l’abolizione definitiva, ma una sospensione che ha una considerevole portata se si considera che i voti sono stati 104 a favore, 54 contrari e 29 astenuti. L’Italia, il Paese di Cesare Beccaria, e’ stata in prima fila per questa importante iniziativa internazionale. L’ACO, Associazione Culturale Okeanos, che ha nel nome e nello Statuto il connotato del massimo rispetto della persona e della vita umana, saluta questo evento auspicando che i Paesi contrari e astenuti si convertano al piu’ presto e, quanto prima, si possa votare una risoluzione per l’abolizione della pena di morte sul Pianeta Terra. Non bisogna dimenticare che questa iniziativa e’ un punto di partenza per l’affermazione di un principio di giustizia umana che non esiste ne’ formalmente e ne’ sostanzialmente in molti Paesi (i 59 contrari e 29 astenuti) e che alcuni Paesi ipocritamente contrari alla pena di morte e a favore solo formalmente della moratoria di fatto fanno registrare numerose morti misteriose o suicidi in carcere. A.P. 19.12.2007

sabato, dicembre 15, 2007

Costituzione e lavoro nel sessantesimo compleanno

27 dicembre 2007.

Costituzione e lavoro nel sessantesimo compleanno.

Sessanta anni di vita della Costituzione Repubblicana. E’ nata il 27 dicembre 1947 in un clima post bellico e con miracoloso incontro di sintesi tra culture e tradizioni contrapposte. Ha principi e valori fondativi che hanno messo radici profonde nel comune sentire di gran parte dei cittadini italiani. La straordinaria e sorprendente partecipazione popolare al Refrendum del giugno 2006 ha dimostrato, al di la’ di qualsivoglia piu’ o meno interessata interpretazione del politologo di turno, che le norme scritte dai Padri costituenti durano e sono destinate a durare nel tempo.

Le prime parole della Costituzione sono dedicate al lavoro e l’art. 1 della Costituzione afferma che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.

Dura, nel tempo, la questione del lavoro.

Quando nacque la Costituzione c’era uno slogan che ha lasciato il segno in chi ha vissuto in quel tempo: pane e lavoro.

Ora, nel 2007, le questioni della precarieta’ del lavoro e della sicurezza sui posti dove si presta il lavoro sono in primissimo piano nel nostro Paese. C’è anche il problema della cosi’ detta quarta settimana nel senso che ci sono famiglie con difficolta’ nel trovare le risorse economiche necessarie per affrontare il costo della vita nella quarta settima di ogni mese. L’undicesimo Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, richiama l’attenzione sul dramma delle morti bianche e, quindi, sulla sicurezza del lavoro. Il Papa Benedetto Sedicesimo chiede pubblicamente di tutelare la dignità dei lavoratori.

Sappiamo tutti e bene che il costituente ha posto il lavoro al primo posto della Costituzione non solo per gli aspetti della sopravvivenza. Sappiamo tutti e bene che sono molteplici i significati e la portata dell’art. 1 della Costituzione quando pone il lavoro come principio fondante della Repubblica. Ma bisogna tenere presente che le questioni irrisolte sul lavoro non possono essere considerate alla stregua dei vari problemi che assillano i decisori politici.

La questione del lavoro è la questione centrale del Paese.

Giovani e meno giovani stanno aspettando risposte.

I giovani aspettano e i loro genitori, quando ne siano in grado, li sostengono all’interno della solidarieta’ familiare.

Sarebbe troppo lungo commentare questi aspetti e sarebbe troppo lungo commentare gli aspetti del diritto del lavoro e del diritto al lavoro. E’, pero’, da porre in particolare evidenza che il Potere politico deve tenere presente la necessita’ e l’urgenza di dare risposte chiare e precise alle aspettative del primigenio dettato costituzionale posto, non a caso, all’art. 1 e alle aspettative di chi bussa alle porte chiuse sulla questione lavoro.

(A.P. - Roma, 15.12.2007)