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Ovviamente non crediamo ai miti pagani o di altra natura. Ma bisogna tenere in gran conto il significato profondo di alcuni miti. Okeanos è quanto mai significativo. I visitatori della Fontana di trevi a Roma conoscono il mito di Okeanos?

Antonio Pileggi
Presidente di Okeanos

domenica, aprile 03, 2011

Fatti di solare evidenza sulle centrali nucleari

E' stata sollevata la questione sulla più o meno alta pericolosità dei materiali impiegati nelle centrali nucleari. C'è una scuola di pensiero (scientifico) favorevole all'impiego del torio perché sarebbe meno pericoloso dell'uranio. Il torio produrrebbe pochissime scorie radioattive, la cui radioattività si estinguerebbe in poche centinaia di anni, a fronte dei milioni di anni delle scorie prodotte dalle centrali a uranio. La fissione del torio, a differenza di quella dell’uranio, non produrrebbe plutonio e quindi non sarebbe utilizzabile per costruire testate nucleari. Sembrerebbe che il premio Nobel Carlo Rubbia sia favorevole al torio piuttosto che all'uranio. Usare il condizionale per me è un obbligo perché sulle centrali nucleari, non essendo un esperto, non oso esprimere un giudizio. Ma mi risulta abbastanza convincente e affidabile quanto ho ascoltato dalla viva voce del Nobel Carlo Rubbia, che ha invitato il presidente del comitato italiano (“a favore”) dell'energia nucleare (Veronesi, medico e già ministro) a recarsi in Giappone, per rendersi conto di persona su cosa significhi e su cosa comporti l'impianto di centrali atomiche. Strano che il Nobel Carlo Rubbia non sembrerebbe tenuto in grande considerazione da parte dell'attuale Governo italiano. Non so di quanto credito goda Rubbia nell'ambito della opposizione. Sta di fatto che il suo invito rivolto a Veronesi ha una "forza" di inequivocabile significato e che in Italia l'opposizione è costituita da “partiti di governo provvisoriamente all'opposizione”. Strano che l'opzione nucleare italiana sia orientata all'utilizzo di materiali altamente pericolosi come l'uranio potenzialmente idonei a costruire anche bombe atomiche ad uso bellico. Costruire impianti e bombe che espongono il genere umano ad una apocalisse a portata di mano (o, meglio, a portata di centrale atomica) mi appare solo un "diabolico" buon "affare" economico per pochi individui i quali, comunque, sono abbastanza miopi perché il Pianeta terra sta rischiando di vedere azzerata l'esistenza della vita. Strano, molto strano, che la produzione di energia a bassissimo costo ricavata (generata) da fonti inesauribili, come l'energia solare, sia tenuta in scarsa considerazione. Guarda caso il Governo ha azzerato, di recente, gli incentivi economici a favore della produzione di energia solare. Perché non si segue l'esempio praticato da Obama che è molto impegnato a favore della produzione di energia pulita? Perché non si guarda con la dovuta attenzione su cosa accade in Germania dove la produzione di energia solare è molto più utilizzata di quanto non avvenga nel nostro Paese? Guarda caso, l'Italia è più ricca di sole rispetto alla Germania, ma più povera di impianti di produzione di energia solare. Quello che sta accadendo in Giappone non ha effetti limitati ad una circoscritta area geografica, ma ha conseguenze catastrofiche che minacciano l'esistenza della vita nel Pianeta. C'è poco da stare tranquilli e c'è poco da fidarsi di chi vuole costruire strumenti idonei alla preparazione dell'apocalisse. C'è chi parla di apocalisse incombente sul Pianeta Terra a proposito della impossibilità dell'uomo di controllare la sicurezza e la governabilità degli impianti produttivi di energia atomica. Le immagini delle centrali nucleari di Fukushima sono eloquenti e non hanno bisogno di commenti. E non hanno bisogno di commenti la scarsissima trasparenza e le evidenti reticenze (per non parlare di bugie) che hanno caratterizzato il contesto della tragedia nucleare di Fukcushima. Di umano, molto umano, c'è solo l'opera (il sacrificio) di tecnici e operai che sanno di essere votati a morte certa nel loro tentativo, ancora nemmeno riuscito, di contenere, limitare e arrestare la forza distruttiva generata dagli strumenti di morte costruiti dall'uomo. Roma, 2 aprile 2011. Antonio Pileggi

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