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Ovviamente non crediamo ai miti pagani o di altra natura. Ma bisogna tenere in gran conto il significato profondo di alcuni miti. Okeanos è quanto mai significativo. I visitatori della Fontana di trevi a Roma conoscono il mito di Okeanos?

Antonio Pileggi
Presidente di Okeanos

lunedì, giugno 27, 2011

I MINISTERI NELLA RIFFA DEL BALLOTTAGGIO DI MAGGIO

A seguito dell’unificazione della Germania, per effetto della caduta del Muro, il trasferimento dei Ministeri da Bonn a Berlino fu programmato meticolosamente in un arco temporale di dieci anni per garantire ai cittadini tedeschi una amministrazione della cosa pubblica idonea a risolvere ogni aspetto funzionale e strutturale di livello nazionale. Questa scelta fu operata dando priorità alla continuità e alla efficienza amministrativa, senza trascurare i problemi di carattere organizzativo correlati al trasferimento di strutture e di personale da una località ad un’altra. Cosa sta accadendo in Italia in questi giorni? Il capo della Lega Nord ha promesso agli elettori interessati al ballottaggio che in questo mese di maggio si deve svolgere nella città di Milano, il trasferimento di almeno 2 Ministeri da Roma a Milano. Il medesimo, che è anche Ministro della Repubblica, ha reso noto di essere certo del trasferimento dei Ministeri, perché gli è stato promesso dal Capo del Pdl, che è anche Capo del Governo e della maggioranza parlamentare denominabile “coalizione Bossi-Berlusconi- Scilipoti”. Un importante esponente del partito di maggioranza (presidente della Regione Lombardia) ha osato dimostrare scetticismo innanzi all’ipotizzato trasferimento di ministeri, ma è stato subito gratificato dal Capo della lega Nord con una “pernacchia” fatta a telecamere accese. Chiedo scusa per questo mio lessico poco ministeriale, ma nel caso di esponenti del partito della lega Nord, si assiste frequentemente ad una singolare “capacità” comunicativa da parte di personaggi di alto profilo istituzionale, che esprimono il loro pensiero politico-istituzionale secondo una sconcertante (ma finora vincente e corteggiata) “scuola di pensiero”. Il Presidente della Regione Piemonte, anch’egli un leghista, a sua volta, ha rivendicato un Ministero per la città di Torino. E sembra che i leghisti rivendichino un Ministero anche per la città di Firenze. A Sud, il candidato a Sindaco di Napoli appartenente al Pdl, nel ballottaggio di maggio, ha dichiarato di essere interessato anche lui a un Ministero nella sua città. Il sindaco di Roma e la Presidente della Regione Lazio, entrambi di stampo Pdl, hanno protestato per questo ipotizzato trasferimento e si sono rivolti al Capo del Governo. Addirittura il sindaco di Roma ha dichiarato che Roma è pronta a scendere in Piazza per difendere la permanenza dei Ministeri nella capitale, e sembra che anche il Consiglio comunale di Roma si sia espresso o si debba esprimere al riguardo. Io non so dare a me medesimo una risposta sul perché un argomento del genere sia di competenza del Consiglio comunale di Roma (o dei consigli comunali di Milano, Firenze, Torino o Napoli), ma tutto quello che accade nella Penisola è un indicatore dell’altissima “competenza istituzionale” della classe politica italiana. Quanto alle “alte competenze istituzionali”, il Capo del Governo è intervenuto per dichiarare che non di trasferimento di ministeri si tratterebbe, ma di trasferimento di “Dipartimenti”. Ecco cosa riferisce il Corriere della Sera del 23 maggio 2011 in base alle dichiarazioni, virgolettate, del capo del governo: “A Milano arriveranno probabilmente dei dipartimenti. In città ci sono già dei dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico”. Non occorre spiegare in modo appropriato cosa sia, come sia strutturato e a cosa debba servire un ministero, un dipartimento o un “provveditorato scolastico”. Ma qualche precisazione occorre farla perché a parlare in questa riffa da ballottaggio non sono cittadini normali, ma esponenti di alto profilo istituzionale. Le precisazioni sono necessarie anche per offrire qualche motivo di riflessione in questa nostra Italia dove vige il principio “quod principi placuit, legis habet vigorem”, e dove si verifica un continuo disfacimento del senso dello Stato. Per non farla lunga, mi limito a fare qualche accenno al “provveditorato scolastico” di cui ha parlato il Presidente del Consiglio. Il “provveditorato scolastico” non c’è più nel sistema scolastico italiano perché, sebbene esistente fin dalla Legge Casati del 1859, è stato inopinatamente soppresso da una maggioranza di centrosinistra nell’anno 2000 sotto la spinta della Lega che in quel tempo ne chiedeva con forza la soppressione. Giusto per dare l’idea della natura e della portata delle richieste della Lega e della grande indulgenza nei suoi confronti (che ha generato la criticabile riforma del Titolo V della Costituzione), è appena il caso di ricordare che in quel periodo la Lega chiedeva anche la soppressione delle Prefetture, ma poi non vi ha insistito avendo ottenuto di collocare un suo esponente a Capo del Viminale, dal quale dipendono tutti i Prefetti d’Italia. Torniamo alla scuola. Al posto del soppresso “provveditorato scolastico”, di livello provinciale, furono istituite, sempre nel 2000 e come articolazione del Ministero dell’Istruzione, le direzioni generali regionali in tutte le regioni d’Italia. Attualmente in Lombardia c’è una delle venti direzioni generali di livello regionale e niente di più. Di Dipartimenti, nel sistema scolastico, ce ne sono solamente tre allocati a Roma e sono per l’esattezza: il Dipartimento per l’istruzione, il Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali e, infine, il Dipartimento per l’università, l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca. Quindi il Capo del Governo, quando parla di “provveditorato scolastico”, si riferisce a qualcosa di inesistente. Il Ministro della Funzione Pubblica, che occupa Palazzo Vidoni a Roma, nulla dice su questo scenario, che oserei definire una “sceneggiata” di grande rilievo, perché riguarda i gravi problemi strutturali e funzionali dei Palazzi del Potere, oggetto di appropriazione e di spartizione come se fossero feudi. Infatti la ipotizzata disseminazione dei Ministeri a livello territoriale non è rivolta ad assicurare una Pubblica Amministrazione ispirata ai principi dell’efficienza della efficacia dell’Azione amministrativa, ma risponde in modo del tutto evidente ad una logica di appropriazione e di spartizione delle istituzioni. Si appalesa una sconcertante logica “coerente” con lo spoil system all’italiana, che riguarda l’accesso, o meglio l’occupazione delle istituzioni da parte di dirigenti scelti non per merito e non per fedeltà alle istituzioni, ma per appartenenza e per fedeltà ai Partiti. I pubblici dirigenti sono stati ridotti ad un ruolo ancillare e servile in barba ai principi e ai valori disegnati nella Costituzione. In proposito basterà ricordare l’art. 97, dove è prescritta la necessità che “siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”, e l’art. 98, dove è stabilito che “i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”, che sembrano divenuti reperti archeologici. Roma 28 Maggio 2011 Antonio Pileggi N.B. Questo articolo è stato pubblicato su Rivoluzioneliberale.it dove sono presenti alcuni significativi commenti e l'indicazione della quantità di persone che abbiano inteso esporre il “mi piace”. Ecco il link: http://www.rivoluzione-liberale.it/i-ministeri-nella-riffa-del-ballottaggio-dimaggio/ lo stesso aticolo è stato pubblicato fra le note dell'autore su Facebook: https://www.facebook.com/note.php?note_id=10150207034414337

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