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Ovviamente non crediamo ai miti pagani o di altra natura. Ma bisogna tenere in gran conto il significato profondo di alcuni miti. Okeanos è quanto mai significativo. I visitatori della Fontana di trevi a Roma conoscono il mito di Okeanos?

Antonio Pileggi
Presidente di Okeanos

lunedì, novembre 01, 2010

La scuola di Adro svela il disegno ancora in atto per destrutturare il sistema scolastico italiano

Non bisogna sottovalutare quanto accaduto e quanto può ancora accadere ad Adro o in altre località. L'episodio dei simboli del partito della Lega imposti in una scuola pubblica di Adro è l'ultimo atto di un disegno preciso rivolto a destrutturare il sistema scolastico italiano. Grazie alle iniziative del quotidiano il Fatto e dei democratici, il Ministro della Pubblica istruzione è stato costretto, con “sorpresa” del sindaco di questo “ardito” comune, a farsi promotore di interventi rivolti alla rimozione dei simboli leghisti. Mentre scrivo questa nota, apprendo dal Corsera e da un telegiornale che, dopo la sorpresa per l'intervento tardivo del Ministro della Pubblica Istruzione, il sindaco ha dichiarato che sarebbe disponibile a rimuovere i simboli della Lega solo a fronte di una richiesta del Capo della stessa Lega. A questo punto la vicenda dimostra che siamo arrivati ad una situazione la cui gravità non può essere sottovalutata. Se al Palazzo della Minerva ci fosse stato un autentico liberale e un vero democratico, penso al Ministro della Pubblica Istruzione Salvatore Valitutti, episodi come quelli di Adro non si sarebbero verificati. Valitutti, che prima di essere nominato Ministro era stato anche Provveditore agli Studi, avrebbe troncato sul nascere una qualsiasi iniziativa come quella del comune di Adro. Adro, com'è noto, ci ha già dato prova di un precedente attacco di tipo discriminatorio nei confronti dei bambini figli di genitori che non avevano pagato la retta della mensa. Lo sconvolgimento, in danno dei bambini, di ogni principio fissato nella Costituzione e nella Convenzione di New York del 1989 sui diritti del fanciullo, è anche il connotato di idee e di linee politiche che camminano sulle gambe di una classe dirigente che non si fa scrupolo di agire in spregio ai valori e ai principi che pensavamo fossero patrimonio culturale comune a tutti i cittadini dell'Italia e dell'Europa. Abbiamo constatato quanto sia grave la “semplificazione plebiscitaria” nella gestione, a tutti i livelli, della cosa pubblica. La “semplificazione plebiscitaria” è molto pericolosa perché azzera ogni diritto delle minoranze e facilita sia le esecrabili dittature della maggioranza che il razzismo di vario genere. Solo per restare al livello dei sindaci, non dimentichiamo che sono state introdotte riforme, anche e non solo attraverso leggi elettorali favorite dal partito trasversale dei sindaci, che attribuiscono ad un sindaco più poteri di quanto non ne avesse il podestà. Sono poteri che non trovano più adeguati controlli di natura politica negli organi collegiali elettivi. Ci sono sindaci che nemmeno presenziano ai consigli comunali. D'altronde, la sostanziale mancanza di separazione tra responsabilità politica e responsabilità di gestione è stata accompagnata dalla sistematica demolizione dei sistemi di controllo. E senza un adeguato sistema dei controlli per prevenire e sanzionare abusi e illegittimità, ogni arbitrio diventa possibile. Inoltre, quando non ci sono controlli, diventa difficile anche risalire alle responsabilità, che non possono essere limitate alle remote responsabilità politiche o alle improbabili e impraticabili responsabilità penali. Ad Adro è ormai evidente un disegno politico preciso che vuole demolire la scuola pubblica così come costruita dall'unità d'Italia in poi. E non dimentichiamo che la nostra scuola ha avuto uno sviluppo significativo e importante in sessantadue anni di Repubblica nata dalla Resistenza e regolata da una delle più belle Costituzioni del mondo. Ad Adro, dopo la faccenda della discriminazione dei bambini nella mensa, hanno lanciato con arroganza la provocazione dei simboli della padania. E' da auspicare che, in futuro, ad Adro o in qualunque altro luogo dell'Italia non sia messo in atto il reclutamento diretto e “ad libitum” da parte delle singole scuole di docenti e di personale scolastico. Bisogna stare molto attenti. I problemi della scuola e del sistema scolastico sono molteplici e complessi. Non si esauriscono in aspetti burocratici o in ambiti meramente localistici oppure all'insegna di una esasperata autonomia delle singole scuole. La questione del reclutamento (e della formazione) dei docenti è un aspetto molto serio. Nessuna scuola può essere migliore dei propri insegnanti e nessun grande Paese, nella sua dimensione nazionale ed europea, può avere scuole migliori dei propri insegnanti. Ecco perché i docenti non possono essere formati o assimilati ad una scuola (o ad una idea) di partito. Nelle vicende di Adro ho sentito molti invocare l'intervento del Prefetto e del Provveditore agli Studi. Quanti italiani sanno che dal 2000 i Provveditorati agli studi sono stati soppressi ed è stata anche abolita la professione di Provveditore agli Studi esistente fin dalla legge Casati del 1859? Era una professione composta di circa cento funzionari nell'intero territorio nazionale. I particolari requisiti di alta qualificazione richiesti per l'accesso a tale professione erano valutati dal Ministero della Pubblica Istruzione. I compiti erano delicati perché i Provveditori agli studi erano preposti al presidio della legalità e dello sviluppo del sistema scolastico nel territorio. Il Capo della Lega, Bossi, è un personaggio politico temerario, ma per niente sprovveduto. Chiedeva, fin dalla nascita della sua formazione politica e con insistenza, la soppressione delle Prefetture e dei Provveditorati agli Studi. Per la soppressione dei Provveditore agli Studi è stato accontentato da un governo di centrosinistra. Per la soppressione dei Prefetti (e delle prefetture) non ha insistito perché ha chiesto e ottenuto, dalla destra, il Viminale. Roma 19 Settembre 2010 Antonio Pileggi

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