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Ovviamente non crediamo ai miti pagani o di altra natura. Ma bisogna tenere in gran conto il significato profondo di alcuni miti. Okeanos è quanto mai significativo. I visitatori della Fontana di trevi a Roma conoscono il mito di Okeanos?

Antonio Pileggi
Presidente di Okeanos

lunedì, novembre 01, 2010

Le parole che segnano un periodo storico: ventennio a cavallo della fine del ventesimo secolo ed inizio del ventunesimo

L'uomo, com'è noto, si distingue dagli animali soprattutto per l'uso della parola. E la storia dell'umanità si può scrivere considerando le parole che segnano una determinata epoca. Nel ventennio a cavallo della fine del ventesimo secolo ed inizio del ventunesimo, il vocabolario italiano ha finito con l'assumere connotati e significati che coincidono con l'agenda politica. Il lessico, o meglio la storia del lessico, sta segnando, parola per parola, un'epoca governata da colui, il cavaliere, che decise di scendere nel campo della politica. Quali parole sono entrate nell'agenda politica? Eccone alcune: “escort”, “bunga bunga”, “meno male che Silvio c'è”, “toghe rosse”, “legittimo impedimento”, "trattamento alla boffo", “Papi”, “veline” (non nel senso usato in altra epoca per significare le direttive, ovvero le censure preventive, inviate dal Potere ai giornali del regime), “meteorine”, "mignottocrazia", “lettone di Putin”, “Partito dell'amore”, "Partito del predellino", “ghe pensi mi”, "cucù" nel senso della "diplomazia del cucù". Se a ciò si aggiungono le parole, la gestualità e gli slogan della Lega di Bossi, c'è materiale per scrivere un trattato di storia dell'Italia. Mi fermo qui perché i "confini" si potrebbero allargare a proposito della materia riguardante non solo il contesto, ma anche la nota "contestualizzazione" del peccato e dei peccati. Fuori da tale contesto, ricordiamo altre parole usate in epoche diverse e lontane: « Qui ad Atene noi facciamo così. Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi, per questo è detto democrazia. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende le proprie faccende private. Ma in nessun caso si avvale delle pubbliche cariche per risolvere le questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato a rispettare le leggi, anche quelle non scritte la cui sanzione risiede soltanto nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di buon senso. La nostra città è aperta ed è per questo che non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così » Il discorso di Pericle tratto da “La guerra del Peloponneso” di Tucidide. Questa nota viene scritta osservando ciò che accade in Italia, addì 29 Ottobre 2010. Antonio Pileggi

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