Non accade sovente che il Segretario di uno dei Partiti di ispirazione segnatamente laica scelga la data di una festa religiosa per lanciare un appello rivolto alla generalità dei cittadini, alle forze politiche e sociali e alle stesse gerarchie religiose, Papa compreso.
Eppure sul sito del PLI, Partito Liberale Italiano, è apparsa una nota dal seguente titolo:“Un pensiero di Ognissanti del segretario Stefano de Luca: Innanzi tutto rivoluzione morale”.
Nell'invocare una “stagione di recupero della eticità dei valori nazionali e del desiderio di un rinnovato orgoglio del lavoro”, de Luca non risparmia critiche: dal degrado morale al degrado idrogeologico, dai tentativi di secessionismo della Lega al pericolo di separatismo della Sicilia, dalla crisi economica al lavoro che manca e che origina una dispendiosa cassa integrazione, dai pericoli che corre l'intero Paese dal fatto che ci siano due regioni, Campania e Calabria, dominate dalla delinquenza organizzata. E non resta nel vago quando indica il modello di moralità auspicata, perché prende a riferimento la “moralità intransigente, di stampo luterano e calvinista” che ha caratterizzato la nascita delle “società più liberali del mondo”.
Stefano de Luca ha in mente un disegno politico preciso: “il terzo polo liberaldemocratico” da costituire come “ una sorta di CLN”.
In buona sostanza il PLI ci prova ed osa a far riprendere quota ad un pluralismo che, di fatto e in buona sostanza, è attualmente tagliato fuori dalla scena politica italiana sia perché le due maggiori formazioni politiche (di maggioranza e di opposizione) hanno interesse ad avvicendarsi, a turno e alla stregua di un duopolio, alla guida del Paese e sia perché la ineffabile legge elettorale, definita una porcata dal suo artefice principale, favorisce indecorosamente siffatta situazione.
L'analisi politica che fa de Luca è di estrema serietà, come serie e costruttive sono le proposte. Il tempo e i tempi sono spesso determinanti: “tempus regit actum”. In politica la parola mai non esiste e sembrano maturi i tempi per una rivoluzione morale in cui abbiano ampio rilievo il pensiero e la cultura liberale. D'altronde, la ricetta de Luca sembra un antidoto contro le manifeste e ormai dominanti idee di tutti coloro che pensano alla politica come strumento di appropriazione, di tipo feudale, delle pubbliche istituzioni.
Sta di fatto che le potenzialità del PLI sono enormi perché ha alle spalle una tradizione di uomini illustri le cui idee e il cui esempio possono essere presi a riferimento per una vera “rivoluzione morale”.
I giovani e i meno giovani, nel PLI, potrebbero trovare una miniera inesauribile di pensiero e di cultura liberale di cui appropriarsi per farne una bandiera di rinnovamento.
Il pensiero va a Gobetti, a Einaudi, a Valitutti, giusto per fare tre esempi che incarnano tre diversi aspetti: il carattere coraggiosamente rivoluzionario fino al sacrificio personale contro la dittatura fascista (Gobetti), il rigore nel campo politico, istituzionale ed economico (Einaudi), lo spessore culturale (Valitutti).
Stefano de Luca ha scelto il momento giusto per lanciare questa singolare iniziativa che si rivolge a laici e cattolici?
Sarà raccolto il suo appello?
Ci sarebbero altre domande da porre, ma è molto difficile trovare risposte in una situazione (stagione) in cui le forze politiche che si richiamano al pluralismo si trovano svantaggiate per innumerevoli motivi.
Novembre 2010.
Antonio Pileggi
Ecco il link dell'articolo: http://www.partitoliberale.it/
Okeanos è un’associazione culturale senza fini di lucro. I temi che segnano il cammino dell’Associazione riguardano principalmente: l’educazione, l’istruzione e la formazione per contribuire alla costruzione di una società dell’apprendimento continuo; la pubblica amministrazione, per contribuire alla diffusione dei principi concernenti l’etica pubblica nelle dimensioni della veracità, della lealtà e della giustizia.
Benvenuti su questo Blog
Antonio Pileggi
Presidente di Okeanos
venerdì, novembre 05, 2010
LA “RIVOLUZIONE MORALE” INVOCATA DAI LIBERALI con un appello, rivolto anche al Papa, da parte del segretario del PLI, Stefano de Luca
Non accade sovente che il Segretario di uno dei Partiti di ispirazione segnatamente laica scelga la data di una festa religiosa per lanciare un appello rivolto alla generalità dei cittadini, alle forze politiche e sociali e alle stesse gerarchie religiose, Papa compreso.
Eppure sul sito del PLI, Partito Liberale Italiano, è apparsa una nota dal seguente titolo:“Un pensiero di Ognissanti del segretario Stefano de Luca: Innanzi tutto rivoluzione morale”.
Nell'invocare una “stagione di recupero della eticità dei valori nazionali e del desiderio di un rinnovato orgoglio del lavoro”, de Luca non risparmia critiche: dal degrado morale al degrado idrogeologico, dai tentativi di secessionismo della Lega al pericolo di separatismo della Sicilia, dalla crisi economica al lavoro che manca e che origina una dispendiosa cassa integrazione, dai pericoli che corre l'intero Paese dal fatto che ci siano due regioni, Campania e Calabria, dominate dalla delinquenza organizzata. E non resta nel vago quando indica il modello di moralità auspicata, perché prende a riferimento la “moralità intransigente, di stampo luterano e calvinista” che ha caratterizzato la nascita delle “società più liberali del mondo”.
Stefano de Luca ha in mente un disegno politico preciso: “il terzo polo liberaldemocratico” da costituire come “ una sorta di CLN”.
In buona sostanza il PLI ci prova ed osa a far riprendere quota ad un pluralismo che, di fatto e in buona sostanza, è attualmente tagliato fuori dalla scena politica italiana sia perché le due maggiori formazioni politiche (di maggioranza e di opposizione) hanno interesse ad avvicendarsi, a turno e alla stregua di un duopolio, alla guida del Paese e sia perché la ineffabile legge elettorale, definita una porcata dal suo artefice principale, favorisce indecorosamente siffatta situazione.
L'analisi politica che fa de Luca è di estrema serietà, come serie e costruttive sono le proposte. Il tempo e i tempi sono spesso determinanti: “tempus regit actum”. In politica la parola mai non esiste e sembrano maturi i tempi per una rivoluzione morale in cui abbiano ampio rilievo il pensiero e la cultura liberale. D'altronde, la ricetta de Luca sembra un antidoto contro le manifeste e ormai dominanti idee di tutti coloro che pensano alla politica come strumento di appropriazione, di tipo feudale, delle pubbliche istituzioni.
Sta di fatto che le potenzialità del PLI sono enormi perché ha alle spalle una tradizione di uomini illustri le cui idee e il cui esempio possono essere presi a riferimento per una vera “rivoluzione morale”.
I giovani e i meno giovani, nel PLI, potrebbero trovare una miniera inesauribile di pensiero e di cultura liberale di cui appropriarsi per farne una bandiera di rinnovamento.
Il pensiero va a Gobetti, a Einaudi, a Valitutti, giusto per fare tre esempi che incarnano tre diversi aspetti: il carattere coraggiosamente rivoluzionario fino al sacrificio personale contro la dittatura fascista (Gobetti), il rigore nel campo politico, istituzionale ed economico (Einaudi), lo spessore culturale (Valitutti).
Stefano de Luca ha scelto il momento giusto per lanciare questa singolare iniziativa che si rivolge a laici e cattolici?
Sarà raccolto il suo appello?
Ci sarebbero altre domande da porre, ma è molto difficile trovare risposte in una situazione (stagione) in cui le forze politiche che si richiamano al pluralismo si trovano svantaggiate per innumerevoli motivi.
Novembre 2010.
Antonio Pileggi
Ecco il link dell'articolo: http://www.partitoliberale.it/
lunedì, novembre 01, 2010
La scuola di Adro svela il disegno ancora in atto per destrutturare il sistema scolastico italiano
Aspettando la mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Bossi
I messaggi educativi a base di ineffabili linguaggi, polenta e coda alla vaccinara
Le parole che segnano un periodo storico: ventennio a cavallo della fine del ventesimo secolo ed inizio del ventunesimo
martedì, agosto 10, 2010
A proposito dei bandi per progetti didattico-educativi rivolti ad avvicinare le Istituzioni al mondo della Scuola
mercoledì, luglio 28, 2010
I MALANDRINI DI COLLODI
giovedì, luglio 22, 2010
Le idee dei Liberali italiani sulla scuola
martedì, luglio 20, 2010
Dei delitti e delle pene ...delle persone offese dai reati
martedì, giugno 08, 2010
La marea nera invade il "pianeta blu" mentre si celebra la giornata mondiale degli oceani
venerdì, giugno 04, 2010
Bersani, Tremonti e Diocleziano ad Anno Zero
domenica, maggio 16, 2010
Una pubblica amministrazione "feudalizzata"
COSTITUZIONE: confronto delle idee di Brunetta e di Berlusconi con quelle di Amintore Fanfani
Accordi per cambiare la Costituzione? Rileggiamo la favola di Esopo: il leone, l'asino e la volpe
Etica pubblica: l'uso del potere e l'accesso ai palazzi dove il potere si esercita
Scuola: Quando la mensa diventa discriminazione
domenica, aprile 25, 2010
Partiti e istituzioni, quando gli incarichi sono incompatibili
SCUOLA: QUANDO LA MENSA DIVENTA DISCRIMINAZIONE
perché sto con emergency?
1 perché sono Umani che considerano gli ospedali ospedali e non aziende ospedaliere;
2 perché sono cittadini del mondo;
3 perché ripudiano la guerra come indicato dalla Costituzione;
4 perché stanno dalla parte di chi soffre;
5 perchè nobilitano l'appartenenza al genere umano;
6 perché sono missionari laici, senza bandiere;
7 perchè dicono e praticano il NO alla barbarie e il SI alla civiltà.
SONO SETTE RAGIONI, SETTE MOTIVI, SETTE RISPOSTE.
E il 17 aprile del 2010 andrò a Piazza S. Giovanni di Roma per stare dalla parte di Gino Strada e dei suoi sodali che chiamano ospedali gli ospedali.
Roma 16 aprile 2010
Antonio Pileggi